Nuovo record storico per le vendite di vino italiano a seguito di riaperture e ‘revenge spending’. Come afferma l’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor, che a meno di 2 mesi da Vinitaly Special edition, che si terrà a Verona dal 17 al 19 ottobre, ha elaborato gli ultimi dati doganali sulle importazioni dei 12 principali mercati mondiali di vino, il nostro Paese ha segnato una crescita del 7,1% nel periodo 2020 ma anche del 6,8% nel 2019.
Tra i 12 Paesi buyer di riferimento, bene anche la domanda globale di vino, in crescita nell’ultimo anno dell’8,1%, con la Francia che vola a +26,2%. Ma, rispetto all’ultimo periodo pre-Covid (primo semestre 2019), è l’Italia che vince sulle principali piazze: +6,8%, a quasi 2,6 miliardi di euro, contro la Francia a +2% (oltre 3,3 miliardi di euro) e le importazioni totali di vino ancora in terreno negativo (-1,7%, a quasi 10 miliardi di euro).
Il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani, ha dichiarato che il settore è uscito da una crisi senza precedenti. “Ciò è stato possibile – dice – grazie alla professionalità dei suoi operatori, alla loro organizzazione commerciale e alla forza del made in Italy”. In sostanza, l’Italia si trova oggi al centro del fenomeno legato ai ‘consumi di rivalsa’ post-Covid: un effetto traino da intercettare e da cui ripartire consolidando ancora di più le quote di mercato. “Anche a questo servirà Vinitaly Special edition – conclude Mantovani – l’evento business di ottobre che vedrà la presenza di buyer, distributori, delegazioni estere dai principali paesi target per il settore”.
“Dall’analisi dei dati – ha detto il responsabile di Nomisma-Wine Monitor, Denis Pantini – emerge una sorta di ‘revenge spending’ che sta trainando il commercio mondiale di vino e che interessa i vini di fascia medio-alta, come desumibile anche dai prezzi medi all’import. Una conferma a questa tesi arriva analizzando l’export dei Dop italiani e francesi, con i rossi Dop del Piemonte a +24% o i rossi Dop toscani a +20%. Tendenza ancora più evidente per i rossi a denominazione francesi, con il Bordeaux a +61% e il Borgogna a +59%, ma anche per gli sparkling d’Oltralpe, Champagne in primis, che volano a +56% nel mondo e a +70% negli Usa”.
Tornando alle importazioni di vini nostrani nelle 12 principali piazze, nel 2020 l’Italia ottiene ottimi risultati in Cina (+36,8%), in Germania (+9,3%) e in Russia (+29,4%), mentre è sotto la media negli Usa (+1%, ma sul 2019 l’incremento è di quasi il 6%), Uk (-0,4%) e Canada (+2,5%). Crescono le importazioni dei vini fermi (+6,9%, con il prezzo medio salito a +5,9%), mentre gli sparkling incrementano le vendite dell’11,1%, con una riduzione del prezzo medio del 4,8%.
Vinitaly Special Edition, dopo gli ottimi riscontri di OperaWine e Vinitaly Preview a giugno, si svolgerà in presenza dal 17 al 19 ottobre con un format innovativo, semplice, con stand allestiti comprensivi di servizi e con l’accelerazione digitale della nuova piattaforma Vinitaly Plus. Oltre a buyer, distributori e delegazioni estere dai principali paesi target, sono previsti incontri con i professionisti dell’Horeca, Gdo, enoteche, e stampa specializzata e aree speciali dedicate ai vini biologici, alla mixology e alle masterclass. La special edition sarà occasione, come sempre, anche per Enolitech e Sol&Agrifood sempre dal 17 al 19 ottobre, i saloni che tradizionalmente affiancano la fiera internazionale dei vini e dei distillati. Enolitech, infatti, è il salone internazionale delle tecnologie applicate alla filiera del vino, dell’olio e della birra; mentre Sol&Agrifood è una fiera b2b che si concentra su tre macro aree: olio extravergine di oliva, food, birra artigianale.