Le prime notizie su La Montina risalgono al 1620, quando proprietaria della casa padronale, era una nobile famiglia bresciana facente capo a Benedetto Montini, avo di Papa Paolo VI, il cui cognome originò il toponimo Montina.
Da allora questa piccola località che comprende, oltre le terre vitate, la collina retrostante, è denominata per l’appunto La Montina. Passata di mano in mano nell’arco dei secoli, verso il 1970 la tenuta – in grave stato di abbandono – ospitava un convento di Suore Dorotee, che successivamente si trasferirono in Valcamonica.
Era il 1982: tre dei sette fratelli Bozza, ovvero Gian Carlo, Vittorio e Alberto, acquistano la proprietà delle monache Dorotee in Contrada Baiana, 36 piò di terreno (circa 12 ettari) fra bosco e vigne, con cascina e convento. Il loro obiettivo, produrre Franciacorta. I lavori nelle vigne vanno di pari passo con la costruzione della cantina, completamente interrata nella collina e impercettibile dall’esterno, dove vengono scavate le gallerie di affinamento, la sala vinificazione, la barricaia.
Ai primi terreni se ne aggiungono via via altri, fino a raggiungere i 72 ettari attuali, dislocati in 7 Comuni della Franciacorta. Anche la cantina viene ampliata nel 2008 e oggi, nel suo complesso, ha una capacità di stoccaggio di circa 3.000.000 di bottiglie e si estende per 7.450 m² sotterranei, il che garantisce tutto l’anno la minore escursione termica possibile (attorno ai 13°- 16°), condizione ottimale per la giusta maturazione dei Franciacorta.